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La startup che cura i maiali con l’intelligenza artificiale

Un software di riconoscimento facciale che permette di monitorare i maiali nei grandi allevamenti. Una tecnologia che, grazie all’intelligenza artificiale, consente agli allevatori di conoscere in tempo reale lo stato di salute dei propri capi, permette di adottare tecniche di allevamento personalizzate e disporre cure mirate. Il progetto si chiama Serket, viene da Amsterdam ed è fra i 9 accelerati a Roma da StartupBootCamp FoodTech. Il team è composto dal ceo e founder Kristof Nagy e dallo sviluppatore Atilla Erdődi (cto).

Prima di arrivare a Roma, il team ha partecipato al Philips Innovation Award, è stato selezionato per il Rockstart Artificial Intelligence 150-day Accelerator Program, ed è arrivato secondo al Concorso Nutreco Agrivision. Tra le collaborazioni conta la Wageningen University & Research (ateneo nei Paesi Bassi, specializzato in studi agrari).  “Il mio obiettivo è coniugare l’agricoltura con le conoscenze tecnologiche” ha spiegato Kristof. Nel dettaglio, il software di Serket è in grado di raccogliere dati utilizzando normali telecamere di sicurezza, inviarli al server per essere analizzati da un algoritmo di intelligenza artificiale e, in base all’analisi del comportamento degli animali, inviare un allarme all’agricoltore. Non solo. La soluzione proposta da Serket risponde anche alla domanda di sicurezza alimentare e alla tracciabilità dei prodotti. Secondo le stime della startup, con l’uso di questa tecnologia il tasso di mortalità dei maiali sarebbe dimezzato e verrebbe utilizzato un quinto del totale di antibiotici. “Siamo alla ricerca di investitori e partner” ha aggiunto Kristof. Più precisamente cercano risorse per 400 mila dollari (circa 350 mila euro), da destinare a ricerca e sviluppo per il 60%, poi a spese di ufficio e per il 28.5% a marketing e business development.

Redazione

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