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Migranti, Tajani difende il presidente Saied: “In Tunisia non ci sono violazioni dei diritti umani”

In queste ore il ministro degli Esteri Tajani è in contatto con il segretario di Stato Usa Antony Blinken per provare a sbloccare il finanziamento da quasi due miliardi del Fmi per la Tunisia, soldi necessari a evitare il default. Una condizione che il governo italiano ritiene necessaria per arrivare poi a un accordo strategico con il Paese nordafricano, per bloccare le partenze dei migranti dalle coste tunisine, ormai punto di partenza principale dei barconi diretti in Italia. Le organizzazioni non governative però chiedono che l’Italia e gli altri Paesi europei esigano garanzie sul rispetto dei diritti umani da parte del governo del presidente Saied, accusato di aver assunto un atteggiamento sempre più autoritario. In particolare, negli ultimi mesi è stata denunciata una vera persecuzione in atto nei confronti della popolazione proveniente dai Paesi sub-sahariani, che vive in Tunisia. Una condizione che peraltro, avrebbe convinto molte di queste persone a scappare verso l’Europa, contribuendo così all’esplosione dei flussi migratori. Per il ministro degli Esteri, però, non ci sono violazioni dei diritti umani in Tunisia, ma è solo una questione di riforme da portare avanti. E su una missione come la Mare Nostrum, però a livello europeo, Tajani taglia corto: "Quella è una proposta del Pd, non mi pare risolutiva". 

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