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#Milei giura da #presidente dell’#Argentina: “Non ci sono #soldi”

📌 Ha salutato la folla accorsa in Plaza del Congreso nel modo più informale, con un "Hola a todos" pronunciato con voce roca e cavernosa, fedele al suo personaggio anticonformista e sopra le righe. Prima di rivolgersi alla folla ha salutato Volodymyr #Zelensky. Ha rotto il protocollo e come aveva annunciato non si è rivolto all’Assemblea come da prassi ma al suo popolo, a quel 56% di argentini che lo ha votato e gli ha permesso di vincere le presidenziali il 19 novembre.

Javier Milei, economista libertario e ultra-liberale di 53 anni, leader dell’estrema destra, nel suo discorso ha promesso di far uscire il Paese dall’agonizzante situazione economica, con un’inflazione oltre il 140%: "Oggi inizia la ricostruzione dell’#Argentina (…) Terminiamo una lunga storia di declino. Oggi, seppelliamo decenni di fallimenti. Oggi, inizia una nuova era di pace e prosperità.

L’immagine di Milei che parla sui gradini del Congresso di Buenos Aires non ha precedenti nella storia della democrazia argentina. Un atto dimostrativo poiché parlare ai legislatori, per lui, significava rivolgersi alla "casta". Ma il paradosso è che con quella casta Milei sarà costretto a governare perché, pur avendo stravinto le elezioni presidenziali, è in minoranza in entrambi i rami del Parlamento.

Javier Milei ha avvertito i suoi connazionali che sta preparando un duro aggiustamento: "Non ci sono soldi, nel breve periodo si renderanno necessarie riforme-choc perché per l’economia le cose peggioreranno", ha detto e ha elencato i problemi macroeconomici che graveranno sulla sua amministrazione, primo tra tutti l’altissima inflazione che senza misure immediate potrebbe raggiungere il 15.000% annuo.

"Lotteremo con le unghie e con i denti per evitarlo. Il Governo uscente ci ha lasciato un’iperinflazione e un tasso di povertà del 90%. Non ci sono soluzioni alternative all’aggiustamento". Milei ha però promesso l’inizio di una nuova era di pace e prosperità proprio nel giorno in cui si commemoravano i 40 anni dalla fine della dittatura militare iniziata nel 1976 e terminata il 10 dicembre del 1983.

#tgla7 #shorts

Furio Piccione

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