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“Pandora papers”, i segreti finanziari dei leader mondiali

Milano, 4 ott. (askanews) – Re Abdullah di Giordania, Tony Blair, Vladimir Putin, Andrej Babis: sono alcuni dei nomi contenuti nei "Pandora papers", l’inchiesta sui paradisi fiscali del consorzio giornalistico Icij pubblicata domenica e basata su quasi 12 milioni di documenti.

Le rivelazioni riguardano 35 tra attuali ed ex leader mondiali e oltre 300 funzionari pubblici. Il monarca giordano avrebbe speso oltre 80 milioni di dollari in residenze in Gran Bretagna e negli Stati Uniti – gli stessi Paesi che finanziano la Giordania con milioni di euro di aiuti.

L’ex premier britannico Tony Blair, insieme alla moglie Cherie, avrebbe acquistato un ufficio a Londra tramite un’azienda off-shore, risparmiandosi circa 400mila euro di tasse.

Putin da parte sua avrebbe dei conti segreti a Monaco, mentre il premier ceco Andrej Babis – alle prese con le elezioni politiche la prossima settimana – avrebbe omesso di dichiarare al fisco l’acquisto di due ville nel sud della Francia dal valore di 15 milioni di euro.

Secondo l’Icij i "Pandora papers" rappresentano l’inchiesta di maggior respiro sul segreto finanziario internazionale: 11,9 milioni di documenti, frutto del lavoro di oltre 600 giornalisti in 117 Paesi diversi.

I meccanismi impiegati per evitare la tassazione nei paesi di origine sono per lo più quelli classici, che prevedono l apertura di società con sede legale nei paradisi fiscali verso le quali far confluire il denaro.

I documenti dei Pandora Papers provengono da 14 società internazionali basate non solo alle Isole Vergini britanniche, ma anche a Dubai, Singapore, Panama, Belize e le Seychelles. Interessano 25 anni di transazioni e attività offshore, dal 1996 fino al 2020. Nella documentazione si trovano comunque riferimenti a transazioni effettuate fino a 50 anni fa.

Redazione

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