Categorie: Cinema sul web

Un tram che si chiama Desiderio

Un tram che si chiama Desiderio, film del 1951 con la regia di Elia Kazan, sceneggiato da Tenneessee Williams

Il Film mantenendo un forte valore sociale dato dall’affrontare il tema della violenza domestica e della sottomissione della donna, subì a causa della censura dell’epoca il taglio di un argomento importante.

Nel testo originale, infatti, il personaggio di Allan Grey, marito di Blanche, si uccide dopo che la moglie scopre la sua omosessualità.

Nel film, invece, il suicidio di Allan viene motivato soltanto dal fatto che Blanche “ne aveva ferito i sentimenti”.

Il Codice Hays: la censura sopra citata era dovuta alle linee create dal politico Will H. Hays, che per decenni limitarono le produzioni cinematografiche statunitensi, proibendo anche la semplice menzione delle “perversioni sessuali”. La censura colpì un altro dramma di Tennessee Williams, La gatta sul tetto che scotta, portato sul grande schermo nel 1958 con Paul Newman e Elizabeth Taylor.

Anche in quel caso, i riferimenti all’omosessualità del protagonista vennero eliminati.Il cast: Per la trasposizione cinematografica venne confermato il cast che aveva interpretato l’opera a teatro, con l’eccezione di Jessica Tandy, considerata troppo poco conosciuta per il ruolo di Blanche, per cui venne scelta Vivien Leigh, resa già celebre da Via col vento. Anche Brando non era famoso all’epoca, ma la stessa Leigh caldeggiò il suo ingaggio, colpita dall’intensità che l’attore aveva già mostrato a teatro.

Perché vederlo: Per i temi trattati e perché anche con una semplice maglietta bianca Marlon Brando ha più fascino di qualsiasi aspirante fashion blogger.

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