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Federico II, principe illuminato

28 giugno 1228 – Federico II di Svevia parte da Brindisi per la Sesta Crociata.

L’imperatore era stato spesso sollecitato da Papa Onorio III a guidarne una, dopo il fallimento della quinta: Federico fu però ogni volta costretto a rimandare il progetto per motivi di politica interna, fino ad attirarsi le ire del successore di Onorio, Gregorio IX, culminate nella scomunica.

Nonostante le avverse condizioni politiche con Roma, l’imperatore riuscì a organizzare un’impresa straordinaria e tuttora ineguagliata, vero e proprio capolavoro di diplomazia: in meno di un anno, la Crociata ebbe pieno successo in modo assolutamente pacifico e con piena soddisfazione dei vari interessi in gioco nella travagliata regione. Dopo aver attentamente preparato la spedizione con precedenti incontri tra suoi emissari e il sultano erede di Saladino, ricolmato di preziosissimi doni, una volta giunto in Terrasanta Federico prese personalmente in mano le trattative, concludendole in brevissimo tempo: oltre a riottenere città-simbolo come Betlemme e Nazareth, l’imperatore venne poco dopo incoronato Re di Gerusalemme, semplicemente concedendo ai musulmani libero accesso alla Spianata del Tempio e alla maggiore moschea, anticipando così di svariati secoli il concetto moderno di “città aperta”. La ripercussione del trattato sugli scambi culturali e commerciali fu tanto repentina quanto di vastissima portata.

L’equilibrio raggiunto nell’area ebbe purtroppo vita molto breve: il Papa non revocò la scomunica all’imperatore nonostante l’evidente risultato positivo, mal digerendo l’idea di soluzioni diplomatiche e di una Gerusalemme smilitarizzata. Molti storici hanno persino ipotizzato che il successo dell’impresa non rientrasse nei piani del Pontefice, la cui reale intenzione fosse invece quella di offuscare la popolarità di un imperatore “scomodo”. Di fatto, il Papa organizzò una “contro-crociata” ai danni di Federico (fortunatamente rimasta inascoltata dalla maggior parte dei principi), per cui l’imperatore si vide costretto a lasciare Gerusalemme per riappropriarsi velocemente delle sue terre nell’Italia meridionale.

A tutt’oggi, la Crociata di Federico II resta l’unico caso nella storia di vero e fruttuoso compromesso tra gli interessi dell’Occidente e quelli dell’Oriente.

Max Conte

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