Covid, da New York a Parigi a Teheran il mondo corre a vaccinarsi

di Redazione

Covid, da New York a Parigi a Teheran il mondo corre a vaccinarsi

| martedì 05 Gen 2021 - 12:18

Milano, 5 gen. (askanews) – Oltre due terzi dei 15 milioni di vaccini contro il coronavirus rimasti inutilizzati fanno scattare la polemica negli Usa; avvio lento anche in uno dei Paesi più scettici al mondo: la Francia; la Gran Bretagna, nel frattempo, diventa il primo Paese a utilizzare nei fatti il vaccino sviluppato da AstraZeneca e dall’Università di Oxford, intensificando la sua campagna di inoculazione a livello nazionale tra i tassi di infezione in aumento attribuiti alla nuova variante. E ancora le scelte dell’Indonesia e l’affanno dell’Iran.

Il mondo è alle prese con la campagna vaccinale contro la pandemia di coronavirus e ogni Paese fa davvero caso a sé, sino al continente africano dove il quadro resta allarmante.

L’Unione europea ha dovuto affrontare crescenti critiche sulla lenta diffusione nel blocco di 450 milioni di abitanti. E mentre in Europa è corsa ad arrotolarsi la manica per l’inoculazione, una cosa è certa: l’approccio cauto della Francia appare un fallimento. Poche centinaia di persone vaccinate dopo la prima settimana e tanta rabbia contro il governo. Soltanto 516 nei primi sei giorni, secondo il ministero della Salute francese. Un po’ poco se raffrontate al totale della prima settimana in Germania dove si sono superati i 200.000 e anche rispetto all’Italia: il nostro Paese è andato oltre i 100.000.

E anche se è polemica negli Usa, milioni di persone sono state vaccinate negli Stati Uniti e anche in Cina. Gli Usa però a differenza dell’Ue, sono già in una nuova fase, poiché alcuni iniziano a ricevere la dose finale del vaccino anche se le preoccupazioni aumentano mentre a New York si è riscontrata una variante del virus. Ma la campagna non si deve fermare: i governatori di New York e Florida hanno promesso di penalizzare gli ospedali che non riescono a smaltire le dosi velocemente. Le autorità mediche tuttavia hanno affrontato una diffusa sfiducia nei confronti della sicurezza delle vaccinazioni, in parte a causa della velocità record con cui sono stati sviluppati e approvati i vaccini Covid 19, 11 mesi dopo che il virus è emerso negli Stati Uniti. Ma alcuni funzionari statunitensi hanno anche citato problemi organizzativi. "Non siamo dove vogliamo essere. Non c’è dubbio su questo", ha detto Anthony Fauci, principale autorità sanitaria del Paese.

Il resto del mondo intanto gira a suo modo: tra i tanti casi c’è anche quello dell’Indonesia che ha scelto di vaccinare prima la sua popolazione attiva e non gli anziani, in controtendenza con il resto del globo.

Nella maggioranza dei Paesi è tutta una corsa. Persino in Iran dove il capo della banca centrale ha annunciato di voler utilizzare i fondi vincolati in una banca sudcoreana per acquistare vaccini contro il coronavirus attraverso l’iniziativa globale COVAX, sostenuta dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio a cura di Gualtiero Benatelli

Immagini a cura di askanews

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