I giornalisti veri fanno paura a tutti

di Furio Piccione

I giornalisti veri fanno paura a tutti

| domenica 29 Gen 2023 - 23:29

Ha ragione il nostro sindacato che lancia un allarme globale. Raccontare, diffondere e testimoniare la verità costa molto. Arduo in Turchia, impossibile in Russia, ma anche in Occidente, USA compresi, i colleghi rischiano grosso. La tragedia della guerra

In questo titolo, "I giornalisti veri fanno paura a tutti" , c’è la tremenda realtà sui pericoli che si corrono nella nostra professione. Parliamoci chiaro: giornalisti veri sono i colleghi che cercano la verità e lottano per diffonderla e difenderla, anche a costo della vita, rinunciando a ruffianerie e ascensori sociali. Sono trascorsi sette anni dal rapimento del ricercatore Giulio Regeni, dottorando italiano all’Universita’ di Cambridge, catturato al Cairo, seviziato dai servizi segreti egiziani, e fatto ritrovare pochi giorni dopo senza vita lungo una strada della capitale. Ogni anno si riapre la ferita per l’orrenda fine di questo ragazzo limpido, onesto, appassionato e brillante. Non c’è voluto molto a scoprire che l’ordine di ammazzarlo giunse dal vertice del Paese, con il totale beneplacito del presidente Al-Sisi. Fare il giornalista, rivolgere domande scomode (per il potere del momento) e’ quasi sempre un azzardo. Bene farebbero le autorità del nostro Paese a intervenire pesantemente sugli autori di queste infamie, anche se può costare qualche sacrificio politico o finanziario. Il caso di Zaki, studente all’Universita’ di Bologna, che sempre in Egitto vive libero ma sospeso in attesa di un processo che conosce solo rinvii, è un altro cinico messaggio delle porcherie di questo nostro povero mondo, ammorbato dall’ egoismo e dalle dilaganti violenze. Fare il giornalista vero, e spesso deriso dai calcoli di molti colleghi "quaquaraqua", è durissimo. In Turchia i giornalisti scomodi sono quasi tutti, senza distinzioni, e rischiano la galera. In Russia e’ molto peggio: tanti nostri colleghi sono in prigione, sottoposti a torture quotidiane umilianti. Ma anche negli Stati Uniti per i giornalisti e’ dura. In Italia si va dal disinteresse di tanti, che non vogliono sapere e vedere (Esempio: i camion carichi ebrei che attraversavano il silenzioso e silente centro di Milano per arrivare alla Stazione Centrale, da dove partivano i treni destinati allo sterminio) al valzer di fake news, diffuse a man bassa. Avendo seguito e vissuto sul campo 10 guerre per il Corriere della Sera, so bene cosa significa documentare e testimoniare la verità. Non conosco per carattere e per la mia vita fortunata ne’ l’invidia ne’ la gelosia. Sostengo e parteggio sempre, con entusiasmo, per i miei colleghi e colleghe che rischiano sul campo, in Ucraina, nel Vicino Oriente, in Africa, e in mezzo mondo, dove i conflitti non si spengono. Devo confessarvi, amici che mi seguite, un importante retroscena. Essendo ancora vispo, nonostante l’età ormai veneranda (i prossimi sono 77), sono ben protetto da carabinieri, polizia, finanza e servizi di sicurezza… ( LaPresse/AP – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/vicino-oriente/i-giornalisti-veri-fanno-paura-tutti/9d615594-9fec-11ed-a89a-ab57ad67871c

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