‘Una sinfonia di Bach. Questo è Nei nervi e nel cuore’ (Solferino) di Rosella Postorino. Come il musicista tedesco – profondo, espressivo, pieno di temperamento -, così Rosella Postorino nel suo “diario pubblico”, ci racconta di sé e del mondo.
“Io sono molto esposta, in questo libro, soprattutto in quanto donna e in quanto corpo femminile. Uso me stessa come campione dell’umano per raccontare gli altri, per raccontare il mondo. È un libro in cui la correlazione fra me e gli altri è continua, quasi osmotica”.
Nel groviglio di emozioni, nel continuo scambio tra un presente che stimola e un passato della propria memoria, si intrecciano storie, vite, esperienze e, ovviamente, libri, scrittori e scrittrici. “Marguerite Duras è la scrittrice della mia vita. La vita materiale non è un saggio, non è un vero e proprio romanzo. È un libro ibrido, come Nei nervi e nel cuore.” Altro scrittore amato è Cesare Pavese. Uniti dal 27 agosto: giorno della nascita di Postorino e del suicidio di Pavese; vita e morte che si intrecciano. Lei lo omaggia leggendo ogni anno, proprio quel giorno, passi de Il mestiere di vivere. Si sofferma sulle parole che conducono al titolo del libro “… quando nulla era avvenuto o dormiva solamente nei nervi e nel cuore” che rimandano all’infanzia, quando i bambini pensano che qualcosa di bello li aspetti. “L’illusione del bene che hanno i bambini è struggente, commovente, persino straziante, se pensi a quanto la vita adulta può essere complicata. Questo libro parla dello stupore che mi genera il fatto che si venga al mondo. È contemporaneamente una meraviglia e una condanna.”
L’intervista di Giulia Carla De Carlo continua nella sezione ‘Libri’ di QN
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