📌 E’ caos davanti nella capitale messicana: Gli studenti di Ayotzinapa mercoledì 6 marzo hanno forzato i blocchi e fatto irruzione nel Palazzo Nazionale.
Utilizzando un furgone, i ragazzi incappucciati hanno abbattuto una delle porte del palazzo, durante La #Mañanera del #Presidente. I granatieri hanno poi attaccato i manifestanti.
Il 26 settembre di otto anni fa 43 studenti della scuola normale Isidro Burgos di #Ayotzinapa furono rapiti e poi fatti sparire. I ragazzi, che facevano parte di un gruppo più nutrito di circa un centinaio di giovani, erano intenzionati a partecipare alla manifestazione che, da oltre 40 anni, commemorava la strage di Tlatelolco del 2 ottobre del 1968.
Per farlo, come ogni anno, avrebbero preso dei bus senza autorizzazione per poi, da prassi, restituirli. Ma quei ragazzi non arrivarono mai a destinazione: secondo quanto è stato ricostruito dalle indagini, furono infatti inseguiti e bloccati dalle forze dell’ordine e di loro non si trovò più traccia.
Una vicenda intricata, fatta di depistaggi e prove costruite ad arte tese a dimostrare come gli studenti furono uccisi dal Cartello dei #GuerrerosUnidos. Una tesi a cui le famiglie delle vittime non hanno mai creduto.
Ancora oggi, a quasi dieci anni dalla strage dei #normalistas della Scuola Normale Raúl Isidro Burgos di Ayotzinapa (stato del Guerrero, Messico), avvenuta tra il 26 e 27 settembre 2014, i familiari dei #desaparecidos ribadiscono che si è trattato di un crimine di stato.
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