Babbo Natale non è arrivato dal camino al Bambino Gesù, ma si è calato dal tetto del padiglione Giovanni Paolo II. I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico del Lazio, vestiti di rosso e muniti di funi e imbraghi, si sono calati lungo la facciata per salutare i bambini ricoverati.
Una volta a terra, i soccorritori hanno condiviso sorrisi e gesti: un cinque con un bimbo, la barba tirata da una bambina che ride, un elmetto messo sulla testa di un piccolo ospite. "Una giornata speciale, un vero soccorso emotivo", racconta Alessandro Grande, tecnico del CNSAS. "Distrarre i bambini dalla malattia e regalar loro un momento di gioia è prezioso anche per noi", aggiunge Lucia Celesti, dottoressa del Bambino Gesù.
