Ma i guasti dei monopoli non si scoprono in campagna elettorale

Boeing, Apple: si moltiplicano i segnali di un capitalismo americano afflitto da patologie, monopoli troppo potenti; e la protezione dei consumatori si riduce. Il problema è a monte: i regolatori sono troppo spesso ammanicati con le grandi aziende. Legati a doppio filo con gli interessi delle aziende che dovrebbero controllare. Il caso della Boeing è più drammatico. Incidenti a ripetizione, alcuni mortali. La causa è una cultura aziendale degradata che per velocizzare le consegne alla rincorsa del profitto, ha ridotto i controlli di qualità. Ma anche i controllori dello Stato e delle authority governative non hanno fatto il loro mestiere, perché troppo spesso complici della Boeing. Il caso di Apple si aggiunge alle tante azioni dell’Antitrust contro lo strapotere monopolistico di Big Tech, da Google a Meta. Il problema è bipartisan. Nessuno è innocente. Quando sono al governo, i repubblicani tendono a mettere a capo delle authority di controllo e vigilanza personaggi legati – per fare un esempio – all’industria petrolifera. I democratici, da parte loro, sono sempre stati molto subalterni al capitalismo digitale della West Coast che li finanziava generosamente. È ora di cambiare, ma dubito che il momento migliore per aprire gli occhi e per fare qualcosa di serio sia durante una campagna elettorale. ( di Federico Rampini / CorriereTV ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/apple-boeing-capitalismo-malato/e6996cfc-e860-11ee-930d-d087465983e1