Argentina, 40 anni dopo la democrazia: «Io stuprata nell’Esma, traducevo i giornali ai militari»

di Furio Piccione

Argentina, 40 anni dopo la democrazia: «Io stuprata nell’Esma, traducevo i giornali ai militari»

| domenica 10 Dic 2023 - 22:44

La testimonianza di Graciela Garcìa Romero, sopravvissuta all’Esma, il centro clandestino di tortura e sterminio

Il 10 dicembre 1983, esattamente 40 anni fa, in Argentina, dopo la sanguinosa dittatura militare iniziata nel 1976, Raúl Alfonsín si insedia alla presidenza della Nazione. Con il suo trionfo alle elezioni inizia la transizione alla democrazia. Graciela García Romero è una sopravvissuta all’Esma (Escuela de Mécanica de la Armada), il centro clandestino di tortura e sterminio. Lì viene sequestrata per due anni. Racconta: «Vivevamo incatenati, ammanettati, con un cappuccio messo in testa. Eravamo un numero, io il 544. Una notte il capo della mia squadra mi ha fatto scendere nell’ufficio del comandante. Vado e lui mi dice: "Domani ti libero". Invece mi ero già immaginata quello che sarebbe successo: gli stupri erano una strategia militare». E poi continua: «I capi dell’esercito decisero di utilizzarci come manodopera in schiavitù, leggevamo i giornali e venivamo obbligate a fare traduzioni». Nel 1984 Luis Moreno Ocampo ha 32 anni, insegna all’università e lavora per il procuratore della Corte penale alla preparazione delle sentenze. Julio Strassera gli chiede se può aiutarlo a indagare sui crimini della dittatura. Per Ocampo è il primo caso da risolvere. Nel 1985 diventa il procuratore aggiunto nel maxi processo alla giunta militare. Meno di vent’anni dopo, primo procuratore capo della Corte penale internazionale. Spiega: «Tutti i giorni ascoltavamo racconti incredibili di ragazzi adolescenti, studenti che venivano sequestrati, torturati. Mi ricordo sempre di una donna che finì di raccontare di come l’avevano torturata. Io le dissi: "Grazie, la sua deposizione è terminata". E lei: "Posso raccontare un’altra cosa?". "Naturalmente". Mi volle raccontare come l’avevano violentata, fu come un rituale sociale impressionante. Le vittime si sentivano capite per la prima volta». ( Virginia Nesi / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/argentina-40-anni-la-democrazia-io-stuprata-nell-esma-traducevo-giornali-militari/cc87a40a-96bc-11ee-bac1-7b6df5aa444c

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