Non si fermano le polemiche sugli effetti dei bombardamenti americani in Iran. Mentre sembra reggere, al terzo giorno, la tregua nel conflitto contro la Repubblica Islamica e invece continuano gli attacchi israeliani a Gaza (sono stati uccisi 80 palestinesi solo ieri), rimane aperto il dossier sui siti nucleari in Iran, con smentite e controsmentite.
La notizia di oggi riguarda l’endorsment della Cia sulla versione positiva data da Trump, ovvero la completa distruzione dei siti nucleari che avrebbero permesso la fine della guerra "come avevano fatto la bomba di Hiroshima e Nagasaki" secondo le parole, come sempre eccessive, del presidente americano.
Parole pronunciate all’Aja poco dopo la pubblicazione, sulla Cnn e il New York Times, di un rapporto riservato della Defense Intelligence Agency, che affermava invece che le bombe americane avevano sì sigillato gli ingressi di due siti, ma non erano riuscite a provocare il crollo delle strutture sotterranee. Così facendo avevano solo ritardato di qualche mese il programma nucleare.
Oggi in sostanza la Cia smentisce: il direttore dell’agenzia sostiene che l’obiettivo sia stato raggiunto anche se non afferma che il programma nucleare iraniano sia stato eliminato.
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