Com’è andato il convegno Anpi alla Federico II, tensioni ma nessuna censura: il ragazzo pro Ucrai…

di Furio Piccione

Com’è andato il convegno Anpi alla Federico II, tensioni ma nessuna censura: il ragazzo pro Ucrai…

| mercoledì 24 Dic 2025 - 20:29

Il video dal convegno sulla Russia mostra chiaramente i radicali puntare il professor Angelo d’Orsi con ogni genere di provocazioni generando tensioni

Guarda il video su Corriere: https://video.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/com-e-andato-il-convegno-anpi-alla-federico-ii-tensioni-ma-nessuna-censura-il-ragazzo-pro-ucraina-si-e-confrontato-con-di-battista/c5341c0f-c869-41a3-b53e-0071a0b33xlk

( di Fabrizio Geremicca, montaggio Luca Marconi) L’evento aveva iniziato a suscitare contestazioni e polemiche sin da quando era stato annunciato alcune settimane fa. Secondo alcuni rappresentanti della comunità ucraina di Napoli quel dibattito – “Russofilia, Russofobia, Verità” – promosso da una sezione dell’Anpi (l’associazione partigiani) ed in programma nella sede del dipartimento di Studi umanistici dell’ateneo Federico II si sarebbe ineluttabilmente trasformato in un’apologia di Putin. Era stata promossa una petizione su change.org per bloccarlo. Carlo Calenda aveva citato l’evento come un esempio di propaganda putiniana negli atenei. I relatori, secondo i critici del convegno, non avrebbero garantito sufficiente spazio, o non lo avrebbero garantito affatto, alle voci di dissenso verso la Russia e la sua politica. Nel mirino dei contestatori c’erano Alessandro Di Battista, l’ex parlamentare dei Cinque Stelle che più volte, negli ultimi mesi, ha espresso critiche sull’atteggiamento dell’Europa in relazione al conflitto tra la Russia e l’Ucraina, ed ancor di più il professore universitario Angelo d’Orsi. Storico e direttore della rivista Historia Magistra, quest’ultimo è autore di diversi scritti sulla storia del pensiero politico, ma è finito nel mirino di chi sostiene sia un apologeta del putinismo per le critiche che ha espresso in più occasioni alle politiche della Nato di espansione ad est, perché ha sostenuto che il conflitto tra Ucraina e Russia sia iniziato nel 2014 come guerra civile nel Donbass e perché ha stigmatizzato il modo nel quale i media italiani raccontano la vicenda.Le contestazioni​L’evento si è tenuto, malgrado le critiche dei giorni precedenti, e Di Battista ed il professore d’Orsi hanno parlato davanti ad alcune centinaia di persone. Alla fine, però, ci sono state tensioni, proteste e accuse. Il docente aveva appena terminato di chiedere ai presenti di stargli vicini «nella battaglia contro la guerra e contro la menzogna» quando un ragazzo con una maglietta bianca ha chiesto di prendere la parola. «Avrei una domanda di contestazione – ha detto – visto che vorrei esercitare il mio diritto al dubbio». I suoi compagni dalle retrovie: «Fatelo parlare, fatelo parlare». Il giovane ha preso il microfono ed è salito in piedi sulla scrivania. Voci di sottofondo: «Sono venuti a provocare»; «Organizzate una vostra conferenza». Dopo un paio di minuti il ragazzo ha iniziato il suo intervento al microfono sotto lo sguardo di Di Battista che ascoltava. Ha contestato alcune delle affermazioni che erano state pronunciate durante il convegno. Permaneva un forte vociare di sottofondo. Ha rivolto la mano con una coccarda con i colori della Ucraina a d’Orsi: «A lei che è andato a sostenere Russia Today in Bielorussia, regaliamo questo». Matteo Hallissey, presidente di +Europa e dei Radicali italiani, ha urlato poi al docente che andava via: «Cosa ci faceva in Russia, a Russia Today?». Alcune persone si sono fanno attorno ad Hallisey e gli hanno intimato di andare via con modi molto bruschi. C’è stato anche qualche spintone.Il presidente dei RadicaliL’esponente dei radicali gridava: «Sto facendo una domanda, voi sareste i democratici». Commenterà poi: «Ci hanno aggredito perché un ragazzo ha provato a porgere un quesito». All’esterno attivisti di Ora, Più Europa, Radicali, Azione e Liberi srotolavano uno striscione con i colori della bandiera ucraina davanti alla sede universitaria. Hallissey incasserà poi la solidarietà di Giangaleazzo Bignami, il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia: «È stato aggredito ad un evento dell’Anpi alla Federico II per aver provato a porre domande in un flash mob pacifico». D’Orsi: «L’aggredito sono io»Il professore d’Orsi nel pomeriggio di martedì ha commentato: «Sono io l’aggredito. Ho subito un’aggressione premeditata, squadrista ed organizzata. Terminata la mia lezione si è alzato un giovane urlando che avrebbe voluto fare una domanda di contestazione. I suoi sodali, che occupavano due file, hanno ostentato magliette pro Ucraina, poi hanno iniziato a distribuire le spille anche a chi non le voleva. Gli organizzatori mi hanno pregato di uscire per tutelare la mia incolumità e sono stato inseguito anche all’esterno dell’aula. Mi chiedevano perché fossi andato in Russia, ma io non devo dare spiegazioni a nessuno su dove vado. Sono dovuto andare via da una uscita secondaria ed ho pure perso il treno per Roma». I video dal convegno sulla Russia, presi per int

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