"Diana, principessa di Galles, è immortale. Lo so: è un aggettivo impegnativo. E va spiegato", racconta Beppe Severgnini nell’episodio di lancio della nuova serie esclusiva del Corriere, «I grandi inglesi». "Capire perché Diana Spencer resiste al tempo è importante. Utile, addirittura. È stata la morte assurda e precoce a fare di lei un’icona?"
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La mattina di domenica 30 agosto 1997 la principessa e Dodi Fayed erano su una barca davanti alla Costa Smeralda. Quindici ore dopo correvano incontro alla morte in un tunnel di Parigi dentro una Mercedes S-280 nera targata 688 LTV 75, tallonata da una muta di fotografi e guidata da un autista imbottito di psicofarmaci.
È stata la bellezza a renderla indimenticabile? Diana Spencer era affascinante e mutevole: cambiava sguardo, pettinature, passo. Da ragazza, una bellezza inglese di fine secolo, a suo modo tradizionale. È stata la successiva vicenda matrimoniale a trasformarla in un simbolo? Nelle costrizioni dell’ambiente, nelle ipocrisie di coppia, nel legame coi figli e nelle difficoltà alimentari molte donne possono riconoscersi. Ma anche questa spiegazione è insufficiente.
«I grandi inglesi» è la nuova serie del Corriere, girata al Reform Club di Londra. Beppe Severgnini racconta Shakespeare, la regina Elisabetta e altri miti.
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