Anna Wang e Jeremy Tu credevano che avere un figlio sarebbe stata la cosa più semplice del mondo, ma mentre i mesi passavano e niente cambiava, hanno iniziato a chiedersi: “Cosa c’è di sbagliato in noi?”.
Così hanno sperimentato per la prima volta la fecondazione in vitro, o IVF; durante il trattamento però qualcosa è andato storto: “Il giorno del prelievo degli ovociti il medico era solo, non c’era nessun anestesista, e a un certo punto ho smesso di respirare”.
Anna è quasi morta mentre la procedura è fallita ancora prima di iniziare, ma quell’esperienza traumatica li ha convinti a esplorare altre strade, come l’agopuntura. Nel frattempo la frustrazione si stava insinuando nel loro matrimonio: “Jeremy cercava di essere un marito migliore, e io mi sentivo in colpa; perché non riuscivo a dare un figlio all’uomo che amavo?”.
Dopo più di un anno di pausa e un secondo tentativo con la fertilizzazione in vitro Anna è rimasta incinta nonostante la diagnosi di endometriosi, ma la felicità purtroppo non è durata a lungo; poche settimane più tardi ha scoperto di aver avuto un aborto spontaneo: “A quel punto ci sentivano devastati, non eravamo sicuri di poter andare avanti”.
Per 5 anni non avevano confidato a nessuno il loro dolore, come se fosse qualcosa da nascondere,
ma quando hanno deciso di rompere quel tabù e parlare apertamente della loro storia hanno capito di non essere soli nel viaggio più difficile della loro vita.
Finché, il 9 giugno 2020, dopo un totale di 4 trattamenti di fecondazione in vitro, tutto è cambiato improvvisamente. Nell’attimo in cui la piccola Ava ha aperto i suoi occhi sul mondo, questi ragazzi sono stati ripagati di ogni lacrima versata e la gioia di non essersi mai arresi ha cancellato la sofferenza. Oggi Anna e Jeremy hanno creato “The Cozy Warrior”, un’organizzazione no-profit che sostiene emotivamente ed economicamente chi lotta per concepire un bambino.

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