I numeri stavolta fanno più impressione del solito.
L’ultimo rapporto dell’associazione Antigone è impietoso: in Italia di carcere si muore. Solo l’anno scorso sono stati 91 i suicidi in cella.
I penitenziari poi sono talmente affollati che per ogni detenuto ci sono solo tre metri quadrati di spazio. In quasi 60 istituti il tasso di sovraffollamento è oltre il 150 per cento.
La popolazione che vive nel carcere è di 62.445 persone in poco piu’ di 51 mila posti. Inoltre a causa di lavori in corso almeno 4.500 posti sono inagibili portando cosi -secondo Antigone- il sovraffollamento al 133%. L’associazione registra un peggioramento negli ultimi due anni con la capienza scesa di 900 posti a fronte di un aumento di 5 mila detenuti in più. In base al dettato della Costituzione l’obiettivo del carcere è la rieducazione del condannato, non la mera punizione. Ma l’articolo 27 della carta resta lettera morta se il detenuto non ha la possibilità di imparare un mestiere.
Il carcere produce solo carcere. Contro una recidiva bassissima -pari all’uno per cento- nel caso in cui si riesca effettivamente ad entrare nel mondo del lavoro. Ancora più drammatica la situazione dei minori condannati.
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