Famiglia del bosco: l’intossicazione da funghi, l’arrivo dei carabinieri, la rabbia per le ispezioni. Ecco cosa raccontò mamma Catherine durante la prima intervista dell’8 novembre scorso, quando il caso non era ancora esploso
Valentina Baldisserri, inviata a Palmoli (Ch) / CorriereTv
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Intossicazione da funghi. Tutta la storia della famiglia che vive nel bosco a Palmoli, inizia da qui, un anno fa. Una coppia anglo australiana e i loro tre bambini finiscono in ospedale per una grave intossicazione da funghi. Arrivati lì vengono notati dal personale sanitario per le condizioni igieniche e da lì parte la segnalazione ai carabinieri.
Dalla prima segnalazione si passa all’intervento dei servizi sociali che stenderanno una relazione impietosa. La situazione igienico sanitaria in quel casolare nel bosco (senza corrente elettrica, senza gas, senza acqua corrente e con un bagno all’aperto) non è adatta all’esistenza di minori.
In più i figli della coppia non frequentano la scuola (perché hanno scelto l’istruzione parentale) e non socializzano con altri bambini. IL tribunale dei minori decretano l’allontanamento dei tre bambini dal casolare e la collocazione in una casa famiglia, dove entrano insieme alla madre.
Per capire il pensiero di questa famiglia, la filosofia di vita che guida la condotta di Nathan e Catherine, è utile ascoltare l’intervista completa alla mamma che le facemmo l’8 novembre scorso, quando ancora il caso non era esploso.
