Assunta Carbone, detta Susy, 54 anni, è stata ammazzata in casa, al secondo piano di una piccola palazzina di tre, in una zona residenziale vicino al centro storico di #Torino, a Rivalta. A ucciderla – secondo le prime ipotesi – sarebbe stato il convivente, Alessandro Ranieri, che poi si è suicidato, forse dopo aver assunto farmaci, annegando nel Lago Grande di Avigliana. È qui che i carabinieri hanno trovato il suo corpo: faceva l’elettricista, era padre di una ragazza adolescente ed era in cura per depressione dal 2020. Omicidio-suicidio, dunque, la pista principale seguita da chi indaga.
Si sospetta che ci fosse stata una lite tra i due, ma al momento non si conoscono ancora le ragioni del femminicidio. Sul corpo di Susy, che lavorava come ambulante – gestiva una bancarella di generi alimentari al mercato – e aveva un figlio di 27 anni, sono state rinvenute ferite mortali inferte da un’arma da taglio. Si pensa a un coltello già presente nell’appartamento.
Alcuni testimoni hanno visto Ranieri tuffarsi nelle acque non balneabili del Lago Grande. È scattato così l’allarme e il cadavere, ormai dopo l’annegamento, è stato riportato a riva con un elicottero e una squadra di sommozzatori. I militari allora hanno avvisato il fratello dell’uomo, corso per avvisare Susy, insieme a un’amica di lei, Rosa. Susy, però, non ha risposto al citofono. È allora che il fratello di lui ha utilizzato il doppione delle chiavi e ha girato tutto l’alloggio. Alla fine, è andato al piano superiore dei due e si è trovato davanti il cadavere della donna.
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