In Italia e in tanti altri Paesi la Festa dei lavoratori si celebra il 1° maggio; ma in quanti conoscono la storia che si cela dietro questa ricorrenza, e perché -ancora adesso, nel 2022- è così importante comprenderne il valore?

Alla fine dell’800 un operaio lavorava anche 14 ore al giorno e la sua vita era in pericolo costante. 
In fabbrica poteva avere un incidente, ammalarsi di tubercolosi o di colera, per non parlare della mancanza di tutele: indennità di disoccupazione, pensione e assicurazione, semplicemente, non esistevano.
"Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" divenne il grido di battaglia delle prime proteste di quei tempi finché il 1° maggio 1886, in 12mila fabbriche degli Stati Uniti, 400 mila lavoratori incrociarono le braccia. Quello sciopero per diverse ragioni fu fondamentale nella scelta di una data per la prima Festa dei lavoratori della storia: il 1° maggio 1890.

Sicuramente -e per fortuna- oggi le condizioni di lavoro sono ben diverse da quelle che erano costretti a sopportare gli operai nell’Ottocento.
Ma davvero non abbiamo più motivo per scendere in piazza?

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