Almeno 42 palestinesi, tra i quali numerosi bambini, sono stati uccisi oggi a Gaza. 19 di loro sono morti in uno dei centri di distribuzione di aiuti della Gaza Humanitarian Foundation, a Khan Younis, nel sud della Striscia.
Per la prima volta, ad ucciderli, mentre si accalcavano per ottenere un pacco alimentare, sarebbe stato il soffocamento e l’utilizzo di gas lacrimogeni per disperdere la folla, riferisce il ministero della Sanità. Finora, la maggior parte degli oltre 875 i palestinesi morti a Gaza, in coda davanti ai centri di distribuzione, sarebbe stata uccisa da colpi d’arma da fuoco, riferiscono le nazioni unite.
Intanto, le forze di difesa israeliane fanno sapere di aver colpito nelle ultime 24 ore più di 120 obiettivi terroristici a Gaza, tra cui cellule di agenti, edifici usati come basi operative, depositi di armi, tunnel e altre infrastrutture. L’esercito di Tel Aviv annuncia anche di aver completato un nuovo corridoio, lungo 15 chilometri, che divide in due Khan Younis per esercitare pressioni su Hamas.
Benjamin Netanyahu è letteralmente accerchiato. Il fronte internazionale gli chiede con urgenza la fine dei bombardamenti su Gaza. Quello interno, la liberazione degli ostaggi. E il premier deve fare i conti anche con il dissenso dei due partiti ultraortodossi, contrari alla rimozione dell’esenzione dagli obblighi di leva per gli ebrei ortodossi haredim, garantita da un accordo firmato nel 1948.
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