È durata una ventina di minuti nella notte tra sabato e domenica l’incursione di un gruppo di ragazzi al liceo scientifico Leonardo da Vinci a Genova, un’aggressione che gli studenti presenti per l’occupazione pacifica sono riusciti a contenere. Nessuno si è fatto male, molti sono stati fatti uscire subito dal collettivo, mentre buona parte della scuola veniva devastata da una quarantina di ragazzi, tutti giovanissimi tra i 15 e 17 anni, descritti dai testimoni come maranza.
Sono entrati dall’ingresso sul retro scavalcando il cancello, armati di tubi metallici e spranghe recuperati da un cantiere vicino, hanno rotto le porte di vetro, divelto cassonetti, svuotato gli estintori, alcuni inneggiavano al duce, su un muro hanno disegnato una svastica.
Sembra che il gruppo di giovani andasse a colpo sicuro, cercavano gli studenti del liceo occupato che si erano barricati in bagno, intanto distruggevano tutto, anche la stanza del preside è stata vandalizzata. La polizia, lamentano però i ragazzi, ma anche i loro genitori, ci ha messo due ore ad arrivare dalla loro prima chiamata di aiuto partita poco prima di mezzanotte.
Gli studenti hanno organizzato un presidio davanti alla loro scuola per reagire all’aggressione.
La sindaca Silvia Salis è andata non solo per ringraziarli della loro disponibilità a pulire e sistemare i danni, ci sono indagini in corso e questioni assicurative e i tempi non saranno brevi, ma soprattutto per condannare fermamente questo episodio di estrema gravità perché vedere una svastica sul muro di una scuola è uno schiaffo ai valori fondanti della nostra democrazia, ha detto Salis.
Parole di condanna arrivano da tutti i parlamentari liguri del Pd che chiedono venga fatta chiarezza al più presto, il ministro dell’Istruzione, Valditara, esprime viva preoccupazione per quanto accaduto e si augura che i responsabili di questo grave atto di violenza, sembrerebbe di stampo neofascista, siano rapidamente identificati e condannati. Per la Digos di Genova, nessuna ipotesi è esclusa.
Leggi l’articolo completo su tgla7.it, clicca sul link in bio.
#tgla7
