Giovedì il parlamento greco ha approvato una riforma controversa che consentirà, in circostanze eccezionali, giornate lavorative fino a 13 ore. I deputati hanno discusso per due giorni il disegno di legge presentato dal governo conservatore di Kyriakos Mitsotakis, tra aspre critiche dei sindacati e dei partiti di opposizione.
I sindacati hanno organizzato due scioperi generali contro la riforma questo mese in Grecia. Martedì scorso migliaia di lavoratori sono scesi in piazza per chiedere di respingere una misura definita “degna del Medioevo” dal partito di sinistra Syriza.
La nuova misura consente ai lavoratori di poter lavorare di più anche per il singolo datore di lavoro — cosa che era già permessa a chi avesse più di un impiego.
La normativa prevede che i dipendenti possano lavorare fino a 13 ore al giorno, per un massimo di 37,5 giorni all’anno, con un limite settimanale di 48 ore calcolato su una media di quattro mesi e un massimo di 150 ore di straordinari. Resta in vigore la settimana di 40 ore, ma le ore aggiuntive saranno meglio retribuite, con un bonus del 40%.
Secondo i dati di Eurostat, i greci lavorano già in media 39,8 ore a settimana, contro una media di 35,8 ore nell’Unione Europea.
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