Nella notte una nuova ondata di attacchi aerei israeliani contro depositi, siti di lancio di missili e all’alba contro il sito nucleare di Isfahan. Attacchi ai quali ha risposto Teheran con un nuovo lancio di missili su Tel Aviv.
Uccisi Saeed Izadi e e Behanam Shahriari, rispettivamente capo della divisione palestinese e comandante dell’unità di trasferimento di armi della Forza Quds del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica che finanziavano e fornivano armamenti ad Hamas. L’Idf fa sapere di avere distrutto oltre il 50% dei lanciatori di missili in Iran.
Negoziati, vanno avanti ma con minimi spiragli. Pressioni da Ginevra con i ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia e Germania e il ministro iraniano Araghchi. "Teheran è pronta a trattare con Usa solo quando Israele avrà smesso i suoi attacchi" ha detto Araghchi.
Trump è negativo: "Difficile che gli europei siano d’aiuto". E poi: "Difficile chiedere a Israele di fermare una guerra che sta vincendo". Il presidente Usa ribadisce la propria posizione sul fatto che l’Iran fosse a un passo dal possedere l’arma nucleare, al contrario di quanto sostenuto dalla direttrice dell’intelligence Gabbard, che però in queste ore ha parlato di dichiarazioni strumentalizzate, allineandosi sostanzialmente alla Casa Bianca.
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