📌 È il giorno del ritorno degli #ostaggi che sono morti durante la prigionia. I più giovani ostaggi – Ariel e Kfir, rispettivamente 4 anni e 9 mesi il giorno del rapimento- e il più anziano Oded Lifshitz, 84 anni.
Davanti a una folla di palestinesi Hamas ha consegnato alla Croce Rossa a Khan Yunis, nel sud della Striscia di #Gaza, le quattro bare.
I feretri sono stati esposti da Hamas su un palco, in un macabro allestimento. Sul retro infatti campeggia l’immagine del premier Netanyahu raffigurato come un vampiro. Intorno la folla di Gaza osserva l’allestimento di Hamas.
Il ritorno a casa dei feretri, nel territorio israeliano, è accompagnato da un’altra folla, commossa, quella degli israeliani che vivono lungo il confine. Hanno in mano le bandiere di Tel Aviv e salutano il convoglio militare. Un ultimo saluto alla famiglia #Bibas, forse il gruppo simbolo delle sofferenze degli ostaggi rapiti il 7 ottobre.
Hamas ha dichiarato di aver fatto di tutto per tenere gli ostaggi in vita e per proteggerli dai bombardamenti israeliani. Rivolgendosi direttamente alle famiglie degli ostaggi, Hamas ha affermato che avrebbe preferito restituirli vivi. "Sei stato vittima di una leadership che non si preoccupa dei propri figli"le parole di Hamas.
"Agonia. Dolore. Non ci sono parole. I cuori di un’intera nazione sono in pezzi": e’ il messaggio su X del presidente israeliano Isaac #Herzog dopo che Hamas ha riconsegnato i corpi di quattro ostaggi. "A nome dello Stato di #Israele, chino la testa e chiedo perdono. Perdono per non avervi protetti in quel giorno terribile. Perdono per non avervi riportati a casa sani e salvi", ha aggiunto il capo di Stato.
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