Patrick Zaki, attivista e studente di un master internazionale sugli studi di genere all’ateneo di Bologna, compie 30 anni e dal capoluogo emiliano arrivano gli auguri dei suoi amici per il secondo compleanno in carcere del giovane. "Le accuse contro di lui sono assurde: chi conosce Patrick capisce che non hanno senso" sottolineano i colleghi di corso, descrivendolo come un ragazza dalle mille passioni. Impegnato e con tanti interessi, Zaki si è da subito trovato bene a Bologna, dov’era arrivato a settembre 2019. "Si muoveva come un bolognese ed era sempre con qualcuno, italiano o straniero" racconta ancora chi lo conosce. “Lo scopo del regime egiziano è chiaro -spiega Francesca Menneas di Amnesty International-: colpevolizzare il dissenso, annientarlo, zittirlo. Non sono chiari gli obiettivi del governo italiano. Non ha ancora concesso la cittadinanza a Patrick, nonostante la votazione al Senato ad aprile, continua a vendere armi all’Egitto e non si fa sentire con le autorità egiziane. È ora di fare tutto il possibile affinchè venga liberato” sottolinea infine Menneas, che aggiunge: “Non c’è nessuna indagine da compiere, Patrick è innocente”.

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