Il 25 marzo è il Dantedì, la Giornata che celebra l’Alighieri

di Furio Piccione

Il 25 marzo è il Dantedì, la Giornata che celebra l’Alighieri

| venerdì 25 Mar 2022 - 12:29

L’Italia ha un giorno per festeggiare il suo Poeta: come e perché è nata questa ricorrenza

Il 25 marzo è la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Quest’anno si festeggia la seconda edizione, dopo quella del 2021, avvenuta in occasione del 700° anniversario della morte del Poeta, e dopo l’«edizione zero» che si è tenuta online nel 2020, quando l’Italia era ferma per il lockdown. La data del 25 marzo è stata scelta perché coinciderebbe, secondo gli studiosi, con l’inizio del viaggio ultraterreno, nel 1300, della «Divina Commedia». E anche perché è una data che rientra nel calendario scolastico, permettendo agli studenti di poterla celebrare attraverso progetti di studio. L’idea parte nel 2017 in un dibattito nato sulle pagine del Corriere della Sera. È stato il giornalista Paolo Di Stefano a proporre questa riflessione, rifacendosi al modello delle Giornate come il Bloomsday irlandese, dedicato a James Joyce, oppure alla Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, il 23 aprile, data in cui sono morti tre grandi scrittori: Shakespeare, Cervantes e Garcilaso de la Vega. La Giornata è stata poi istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Cultura Dario Franceschini. Il nome Dantedì riprende la forma dei giorni della settimana ed stato scelto da Di Stefano insieme con Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca. La Giornata del 25 marzo vuole dunque festeggiare il poeta senza patria, il più italiano tra gli italiani, il più universale tra gli scrittori, con manifestazioni di ogni tipo, anche all’estero. E vuole sottolinearne l’attualità: nel fascino che ancora esercita, nell’immaginario collettivo, e nel nostro linguaggio; circa un terzo delle parole dell’italiano odierno, infatti, risalgono direttamente o indirettamente alla «Commedia». E poi l’Alighieri parla delle passioni umane, che non hanno epoca. Basti pensare a come il celebre verso dell’«Inferno», «e quindi uscimmo a riveder le stelle», sia diventato quasi un simbolo durante la pandemia. E non a caso Roberto Benigni ha chiuso le celebrazioni dello scorso Dantedì leggendo i versi del XXV canto del «Paradiso», canto dell’amore e della speranza che, ha detto il premio Oscar, «Dante ha scritto per condurre alla felicità gli uomini». ( di Jessica Chia / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/25-marzo-dantedi-giornata-che-celebra-l-alighieri/5fdd31b6-abaf-11ec-9633-df75bedaaa53

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