"Dio Patria e famiglia non è solo uno slogan, ma un credo che guida la nostra politica. E finché gli italiani ce lo consentiranno andremo avanti. "
Lo ha detto in Aula il deputato della Lega Rossano Sasso, prendendo la parola durante le dichiarazioni di voto sul ddl Valditara che mette dei paletti all’educazione sessuale e affettiva a scuola.
L’espressione, secondo alcune ricostruzioni, venne coniata da Giuseppe Mazzini "che parlava "delle cose più sante che noi conosciamo, di Dio, dell’Umanità, della Patria, della Famiglia". Ma è durante il fascismo che il motto "Dio, patria, famiglia" diventò uno slogan onnipresente.
Il discorso del deputato – principale sponsor e relatore del provvedimento – è stato improntato all’attacco e alla provocazione nei confronti delle opposizioni. Per prima cosa ha attaccato i partiti di minoranza, affermando che per loro "la maggior parte delle famiglie sarebbe incapace di educare i figli all’affettività e al rispetto, e quindi la mamma e il papà vanno sostituiti dallo Stato con esperti e attivisti ideologici". Lo Stato, invece, "può promuovere, può sensibilizzare, ma non può sostituirsi ai genitori. Fatevene una ragione".
