Dieci Comandamenti sono molto più che precetti religiosi: sono archetipi, fondamenti culturali che l’arte ha interrogato per secoli. Dalla ‘Pietà’ michelangiolesca che, tra le tante cose, sublima il ‘Non uccidere’, fino al ‘Decalogo’ cinematografico di Krzysztof Kieślowski che negli anni ’80 ha riscritto i comandamenti in chiave laica e dolente, passando per la voce di Fabrizio De André ne “Il testamento di Tito”, dove i comandamenti vengono smontati e ricostruiti con rabbia, compassione e umanità. Per la narrativa italiana, nella collana ‘Dieci Comandamenti’ (Rizzoli), dieci scrittrici reinterpretano i dieci precetti in libertà stilistica e concettuale.
Ilaria Gaspari con ‘L’Hotel del tempo perso’ si è immersa nel comandamento “Non rubare”. Ebbene sì, come suggerisce il titolo, anche il tempo si può rubare o perdere.
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