Una bicicletta abbandonata sul ciglio della strada. La ruota gira, ancora. Un bambino è sparito nel nulla. È il 1981 e da quel momento in poi, nessuno saprà più nulla di Daniel Miller. O forse sì. Trent’anni dopo, due giornalisti investigativi – Miren Triggs e Jim Schmoer – ricevono una richiesta disperata: trovare la verità che il tempo e il silenzio hanno sepolto. "La crepa del silenzio" (Salani), ultimo romanzo di Javier Castillo, autore bestseller spagnolo da oltre tre milioni di copie vendute, chiude una trilogia di successo iniziata con "La ragazza di neve" e proseguita con "Il gioco dell’anima". Ma più che una saga, è un’indagine nei buchi neri della nostra società: bambini scomparsi, verità manipolate, silenzi che gridano.
Se il noir degli anni ‘60 metteva in scena i bassifondi e il disagio metropolitano, oggi il thriller punta dritto ai nervi scoperti del presente: media corrotti, violenza sistemica, armi, libertà d’informazione che si sgretola. “Il giornalismo investigativo sta sparendo perché i quotidiani non hanno più risorse, vivono schiacciati dalla velocità dei social. Ma senza inchieste, senza coloro che vanno a cercare la verità sotto la superficie, la democrazia si ammala”.
Intervista di Giulia Carla De Carlo 📚
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