Il giornalista elogia lo spirito aperto della kermesse e critica Schlein: «Ha osato poco»
CorriereTv
David Parenzo sembra a casa. Davanti a una sala stracolma prende in giro la «sua amara metà», Giuseppe Cruciani, che indossa una giacca militare. Applausi a scena aperta. Alla kermesse di Fratelli d’Italia rivendica il valore delle feste politiche come luoghi di confronto libero e non delegittimante, ricordando che anche la storica Festa dell’Unità aveva questa funzione. Riconosce ad Atreju il merito di essersi trasformata in un evento pop e molto inclusivo, pur negando che la sinistra soffra di “puzza sotto il naso”: piuttosto, dice, deve ritrovare lo spirito ironico e autoironico del passato.
Critica la segretaria Schlein per aver «osato poco» nonostante le aspettative generate dal suo profilo di leader giovane e donna. Sul rapporto con Cruciani scherza definendosi una «coppia di fatto» dopo 13 anni di lavoro insieme, tra amicizia e crisi superate. Il conduttore de «L’Aria che tira» respinge l’idea dei «due Parenzo»: sostiene che ironia e istituzionalità convivono a seconda del contesto, come registri diversi da scegliere con stile. «Un paraculo? No, un poliedrico». Meglio: un parapoliedrico.
