"Capita spesso che quando faccio delle interviste mi facciano parlare di canzoni che hanno fatto, a livello cantautorale e autorale in Italia, la storia di questo periodo. Però da solo e insieme ad altri splendidi artisti e produttori ho scritto delle canzoni che sono perle, ma quando ti ritrovi a parlare con gli addetti ai lavori si riduce tutto alla canzone che è stato un grande successo commerciale: ci sono successi commerciali nobili, successi commerciali meno nobili, ma non vuol dire che queste ultime valgano di meno artisticamente, in generale, però la musica è della gente, decidono loro.
Devo continuamente spiegare che faccio l’artista da quando ero bambino, poi l’autore è successo dopo, ma io sono un artista, scrivere le canzoni per altri è una delle cose più belle che ho nella vita, ma chiaramente le due cose vanno di pari passo. Mi importa scrivere canzoni, in generale, quindi tengo al mio progetto come la cosa più importante. Spesso gli addetti ai lavori non hanno né la pazienza, né la preparazione di sapere come si muove la musica, quindi rischiano di non ascoltarti, ma fortunatamente, nel mio caso, è partita la gente. Una volta che la gente ti riempie i posti non puoi più dirmi che sono solo l’autore. Dico grazie alle persone che ci stanno dando la possibilità di far capire a chi è poco attento che Tropico è un progetto che ha le spalle larghe"
La nostra intervista a Davide Petrella