Ha consolato sua mamma in lacrime quando a 13 anni era andato via di casa per inseguire il suo sogno. Da ragazzino fissava i poster appesi nella cameretta dei suoi idoli Dida e Buffon, giurando a sé stesso che, un giorno, sarebbe diventato proprio come loro. In quei guantoni c’è la sicurezza di chi gioca come un veterano ma ha 22 anni appena, un paradosso che da solo non basta a spiegare il talento di Gigio Donnarumma. Aveva 5 anni quando ha vestito per la prima volta i panni del portiere, un ruolo difficile, spesso ingrato, così carico di responsabilità che solo in pochi riescono ad onorarlo. Ma Gigio paura non l’ha mai avuta, nemmeno all’esordio in Serie A col Milan, alla Scala del Calcio. Ha debuttato in Serie A a 16 anni, frantumando ogni record col Milan e la Nazionale. Un successo così precoce che avrebbe fatto perdere la bussola a chiunque, ma non a Gigio, che ha sempre potuto contare sull’affetto della famiglia, la stella polare della sua vita: “A mio padre devo tutto perché mi ha insegnato l’umiltà e il sacrificio. Mio zio è stato importantissimo, a 5 anni mi allenava e da lì è nata la passione per il ruolo di portiere”. Si è gettato a terra in lacrime dopo l’ultimo, decisivo rigore nel match contro la Spagna: un pianto liberatorio per chi ha vissuto il periodo più difficile della sua carriera e ha trovato finalmente il suo personale riscatto grazie alla forza di un gruppo straordinario. Quel bambino prodigio, oggi è diventato campione.

https://youmedia.fanpage.it/video/ak/YOXCw-Swxz7WT_ov