Teresa, 52 anni, ha tre figli, il più piccolo, di undici anni, vive da quasi un anno in comunità dopo che il Tribunale dei minori ha deciso il suo allontanamento da casa di Teresa, prima di affidarlo esclusivamente al padre. La donna ha raccontato a Fanpage la sua storia che inizia con la gravidanza portata avanti da sola, quando l’uomo con cui aveva concepito il bimbo voleva che Teresa abortisse e con il riconoscimento del piccolo, da parte del padre, arrivato solo dopo quattro anni dalla sua nascita. Teresa, che aveva da subito concesso l’affido condiviso, ha poi chiesto l’affido esclusivo: da lì è partito un’iter giudiziario che si è concluso per lei negativamente. Nel frattempo, l’uomo era stato condannato dal giudice di pace per lesioni, dopo aver aggredito Teresa nel 2012, quando il bambino aveva solo un anno.
Una vicenda, quella di Teresa e del figlio allontanato dalla casa dove ha sempre vissuto, che segue il canovaccio di altre storie simili raccontate nell’ultimo periodo a Fanpage da mamme che hanno perso l’affido dei figli a causa di situazioni conflittuali tra genitori che spesso, nei decreti emessi dai tribunali, fanno riferimento alla sindrome da alienazione parentale (Pas), dove i giudici attribuiscono i problemi tra padri e figli a presunti atteggiamenti manipolatori delle madri, negata però di recente dalla Cassazione, dove ora Teresa spera di avere giustizia

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