Liberazione, il racconto del 25 aprile del partigiano Renato Romagnoli, l’Italiano di Bologna

di Redazione

Liberazione, il racconto del 25 aprile del partigiano Renato Romagnoli, l’Italiano di Bologna

| domenica 25 Apr 2021 - 11:32

In occasione del 76esimo anniversario dalla giornata della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la città di Bologna si addobba a festa. Lungo le mura, appesi ad ognuna delle porte monumentali, sventolano i ritratti di dodici protagonisti della Resistenza (6 uomini e 6 donne). "E’ come un abbraccio virtuale che i partigiani fanno alla città di Bologna", spiega Anna Cocchi, presidente di Anpi (Associazione Nazionali Partigiani d’Italia) di Bologna. 
 
Tra i 12 ritratti realizzati dalla pittrice Antonella Cinelli c’è quello di Renato Romagnoli, situato a Porta Lame. E’ proprio qui, in Piazza 7 novembre, che in quel giorno del 1944 Renato Romagnoli si distinse in coraggio e valore, organizzando una rappresaglia senza precedenti alle truppe occupanti dei nazifascisti. Comandante della 7a brigata GAP, oggi 95enne, Renato aveva solo 16 anni quando iniziò a combattere a fianco dei partigiani, subito dopo essere stato arrestato per aver contribuito ad organizzare i grandi scioperi del ’43.
 
Con il suo nome di battaglia "Italiano", l’uomo ha contribuito in maniera decisiva alla lotta al nazifascismo, vincendo la medaglia d’argento al valor militare. Oggi Italiano non ha figli né nipoti (è però felicemente sposato da 70 anni). Nei tempi difficili che stiamo attraversando, che qualcuno ha paragonato ad una guerra, gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua Resistenza e se, secondo lui, le attuali restrizioni che ci vengono imposte dal governo siano considerabili come una privazione della Libertà in senso ampio, quella per cui lui e i suoi compagni di brigata hanno combattuto e rischiato la vita 76 anni fa. 

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