Se è vero, come scriveva Tolstoj nel famoso incipit di Anna Karenina, che «tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo», è nel momento in cui si scrive il proprio testamento che affiorano i difetti e le omissioni di parenti e congiunti. E questo, vale per (quasi) tutti, indipendentemente dall’origine familiare, dalla ricchezza, dalla cultura e dalla fama. L’odio o l’antipatia, in famiglia, sono assolutamente democratici. Lo dimostra il libro di Salvatore De Matteis Essendo capace di intendere e di volere (Sellerio), raccolta di testamenti olografi di sconosciuti. Ma anche le scelte di italiani celeberrimi come Guglielmo Marconi, Alessandro Manzoni o Eduardo Scarpetta: scelte che evidenziano la centralità di istituti giuridici come l’eredità legittima o disponibile.
Con le voci di Giuditta Marvelli e del presidente dei notai italiani Giulio Biino, il terzo episodio di «L’ultima volontà» prende in esame alcuni testamenti in cui affiorano i rancori famigliari. «L’ultima volontà: i testamenti che hanno fatto grande l’Italia», è una serie podcast di 8 episodi realizzata dal Corriere della Sera che racconta il nostro Paese attraverso l’originale punto di vista dei testamenti di italiani illustri. Esce ogni venerdì. Ascoltalo su Corriere: https://www.corriere.it/podcast/l-ultima-volonta-testamenti-italiani/
