Matteo Salvini ribadisce l’avvertimento ai banchieri e questa volta quantifica: "Gente che per sua fortuna e per suo merito guadagnerà 50 miliardi di euro, mentre tanti italiani e tante imprese sono in difficoltà, dovrebbe aver vergogna a lamentarsi, per un contributo che il governo ha giustamente chiesto di 4 miliardi. Ogni lamentela in più è un miliardo in più che gli chiediamo".
Se il governo ti chiede un contributo, per esempio per assumere forze dell’ordine o medici e infermieri, o per rottamare le cartelle dell’agenzia delle entrate, dovresti solo essere felice di contribuire alla crescita del paese. Gli unici che non si possono lamentare in Italia sono i banchieri – aggiunge il vice premier e leader della Lega.
Risposta al presidente dell’Abi, l’associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, che aveva criticato ancora l’inasprimento della tassazione per gli istituti di credito contenuta nella Manovra, e contestato le cifre sciorinate da Salvini per giustificare il provvedimento, ricordato che l’iter della Manovra di bilancio non è concluso, che modifiche sono possibili in Parlamento.
Ma il messaggio di Salvini è anche per gli alleati. Per Forza Italia, che si è intestata la battaglia contro la maggiorazione delle tasse a banche e assicurazioni, e a Fratelli d’Italia, schierata a garanzia della linea del rigore sui conti, in ossequio agli impegni con Bruxelles, all’imperativo dei saldi invariati, ovvero che se si taglia una misura questa va compensata con altri provvedimenti.
Alta tensione nella maggioranza. Il chiarimento che potrebbe esserci martedì con un vertice alla presenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Se sulle banche il confronto appare complesso, più semplice sembra raggiungere l’intesa sull’eliminazione della tassa sugli affitti brevi, chiesta tanto da Forza Italia quanto dalla Lega: vale solo 100 milioni e trovare partite compensative non appare impossibile.
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