L’iniziativa nasce dall’idea e dall’impegno di docenti e personale scolastico
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Un presepe a grandezza naturale, con materiali di riciclo, capace di accogliere e parlare a tutti, prende vita all’interno dell’Istituto scolastico Comprensivo De Cupis nel quartiere di Tor Sapienza a Roma, una delle zona della Capitale dove la multietnicità è una realtà ormai da anni anche nel periodo del Natale. L’iniziativa nasce dall’idea e dall’impegno di docenti e personale scolastico, che hanno trasformato gli ampi spazi di una struttura antica in un luogo di ulteriore bellezza, condivisione e messaggio universale. Spiega Giovanna D’ Onofrio, una delle autrici del presepe: Lavoro in questa scuola che è l’Istituto Comprensivo De Cupis. L’idea di realizzare un presepe ad altezza d’uomo nasce proprio dalle caratteristiche dell’edificio, la sua vastità e la sua storia hanno suggerito una rappresentazione immersiva, capace di coinvolgere chiunque entri. L’obiettivo è stato quello di offrire un’accoglienza vera e dignitosa agli alunni, affinché possano sentirsi a casa fin dal primo sguardo. La particolarità dell’opera sta anche nei materiali utilizzati: tutto nasce dal riciclo. Cartone, polistirolo recuperato dagli imballaggi, carta, plastica e altri materiali di recupero, assemblati con l’uso del cemento per garantire stabilità, danno forma a un presepe sostenibile e creativo, esempio concreto di rispetto per l’ambiente. Il messaggio che emerge è chiaro: multietnicità, solidarietà e collaborazione. «È la prima cosa che ho voluto realizzare insieme ai miei colleghi – spiega D’Onofrio – perché da soli non si arriva da nessuna parte». Il presepe diventa così simbolo di accoglienza per tutte le etnie, religioni e culture. «La nascita rappresentata non è solo quella tradizionale, ma anche una rinascita interiore, un segno di speranza per chi si sente solo» conclude D’Onofrio. Inserito in una cornice architettonica di ispirazione romana, il presepe unisce tradizione e bellezza, dimostrando il legame tra l’arte e la condivisione.
