Giada Crescenzi, accusata dell’omicidio della suocera Stefania Camboni, resta in carcere dopo essersi avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al giudice.
Nel frattempo le indagini proseguono e mancano all’appello l’arma del delitto (presumibilmente un coltello da cucina), il telefono della vittima e alcuni panni sporchi di sangue. Abbiamo intervistato l’avvocato Massimiliano Gabrielli, difensore della famiglia di Stefani Camboni (i due figli e la sorella).
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