Saman Abbas è stata uccisa con premeditazione dal clan familiare che non sopportava il sui desiderio di autonomia. É scritto nelle motivazioni della sentenza della Corte di assise di appello di Bologna che ha condannato all’ergastolo i genitori, i due cugini e a 22 anni per lo zio della 18enne pachistana.
La Corte ha sottolineato come la decisione omicida sia stata presa “con fredda lucidità e programmata per un congruo lasso di tempo”, perché la giovane aveva scelto di vivere liberamente, in piena autonomia, in netto contrasto con i valori etici e il credo religioso della famiglia. Questo rifiuto di accettare un matrimonio combinato aveva portato a una escalation di violenze e minacce, culminate nell’omicidio per strangolamento avvenuto il 1º maggio 2021.
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