Si chiama "Che caldo che fa" è la nuova campagna nazionale di Legambiente contro la cooling poverty, un monitoraggio delle grandi città per rivelare l’impatto delle ondate di calore estive e gli squilibri tra le parti più ricche e quelle più povere e periferiche dei centri urbani. Alberi, fontane, ombreggiature, scelta saggia sui materiali per gli arredi urbani, sono azioni importantissime per mitigare la percezione del calore rovente sul corpo dei cittadini. Ma come spesso accade le differenze economiche e sociali incidono pesantemente sulla disparità di percezione delle ondate di calore, nei quartieri più poveri, dove c’è anche meno possibilità di refrigerarsi con gli impianti di condizionamento, la conformazione urbana peggiora l’impatto delle ondate di calore, mentre nei quartieri più ricchi, le aree verdi contribuiscono ad una qualità della vita, anche in condizione di caldo estremo, nettamente superiore. A Napoli, in esclusiva, Fanpage.it ha potuto seguire il monitoraggio di Legambiente che con una fotocamera termica ha misurato le temperature in due quartieri della città molto diversi tra loro, il Vomero e Secondigliano.