Sull’impronta "incriminata" attribuita ad Andrea Sempio, nuovo indagato del caso Garlasco, si muove anche la difesa di Alberto Stasi.
A quanto risulta al TgLa7 gli avvocati dell’ex fidanzato di Chiara Poggi, unico condannato in via definitiva per quel delitto per il quale si è sempre proclamato innocente, stanno per depositare una relazione tecnica sull’impronta, al centro della nuova inchiesta, che non fu valorizzata dal Ris di Parma all’indomani dell’omicidio di Chiara.
L’ipotesi dei periti di parte Ghizzoni, Ricci e Linarello è che quel reperto fosse sicuramente sporco di sangue e si basa sul fatto che la colorazione e la grandezza dell’impronta (dovuta al contatto col reagente, la ninidrina), dipende dalla quantità di materiale organico che contiene. Dunque sarebbe così "rossa" al reagente perché carica di materiale organico. Sangue, secondo i periti che chiederanno ora i magistrati di poter svolgere le proprie analisi.
Ma si indaga anche su un’altra impronta che risulta imbrattata e non apparterrebbe né a Sempio né a Stasi, trovata sulla porta di casa: sarà sottoposta anche questa all’esame del dna per capire se appartenga a quell’ignoto 2, il cui dna, si troverebbe anch’esso sulle unghie della ragazza. Sempio infatti è indagato per omicidio in concorso al momento con ignoti.
Nel 2017, quando fu indagato e archiviato una prima volta, Andrea Sempio aveva detto di aver frequentato solo il salotto e la camera di Chiara al primo piano. Oggi sostiene di avere avuto libero accesso a quasi tutte le stanze della villetta, compresa la taverna dove si trova l’impronta incriminata attribuita a lui.
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