"Ai #referendum sul lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno vado a votare ma non ritiro la scheda. E’ un’opzione". La frase di Giorgia #Meloni, pronunciata in un giorno particolarmente importante, le celebrazioni per la festa della Repubblica, lascia in un primo momento i cronisti a bocca aperta. Poi fa infuriare l’opposizione ("indigna", "furba e falsa", "presa in giro", "invito all’astensionismo", "sabotatrice" ) e allo stesso tempo pone mille quesiti su cosa significa in pratica un atto simile. Giorgia Meloni può essere considerata tra i votanti e per il raggiungimento del quorum di ognuno dei cinque quesiti proposti da Cgil e Partito Radicale?
La circolare del ministero dell’Interno specifica con chiarezza come si raggiunge il quorum, che è stabilito al 50% più uno.
"Per quanto attiene la rilevazione del numero degli elettori, appare utile rammentare che coloro che rifiutano la scheda non dovranno essere conteggiati tra i votanti della sezione elettorale". Quindi andando al seggio, ma non prendendo la scheda, la premier non sarà conteggiata tra i votanti e nel conteggio utile al raggiungimento del quorum necessario affinchè i referendum siano considerati validi.
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