La quinta puntata della serie di Roberto Saviano «Sesso e Mafia», tratta dal nuovo libro «Noi due ci apparteniamo» (Fuoriscena) in libreria.

Esperto in furti d’auto, abile rapinatore, verso la fine degli anni ’70 Vito Arena entra a far parte del gruppo di Roy De Meo, un gangster la cui famiglia lavora per quella dei Gambino. Dei De Meo si parla perché hanno ideato il Gemini method, una tecnica di smaltimento dei cadaveri che prende il nome dal locale nel cui retrobottega s’incontrano, il Gemini Club, nel quartiere di Flatlands a Brooklyn. Le vittime vengono uccise con una pistola dotata di silenziatore, i corpi vengono smembrati un pezzo alla volta, poi ogni singolo pezzo viene chiuso in sacchetti di plastica e fatto sparire.
Tra una rapina e l’altra, Vito fa da palo davanti al Gemini Club mentre i cadaveri vengono smaltiti. Il resto della giornata lo trascorre con il suo compagno Joey Lee. A nessuno, nella famiglia De Meo, interessa nulla dell’omosessualità di Vito, che invece in altre famiglie è stigmatizzata quando non punita con la morte. Vito fa bene il suo lavoro, e questo è ciò che conta. Sono però Joseph Testa e Anthony Senter, conosciuti come i Gemini Twins, a interessarsi a Vito e Joey Lee. I Gemini Twins sono affiliati alla famiglia Lucchese, ma spesso lavorano anche con i Gambino e passano le giornata al Gemini Club. Chiamano Vito «the fat fag», il grassone finocchio, e non perdono occasione per tormentare lui e Joey Lee. Dicono in giro che è una vergogna avere Vito nelle fila della mafia, e si fa sempre più insistente la voce secondo cui stiano architettando il suo assassinio.
​Vito decide di scappare con Joey Lee, lasciando la mafia. Spacciandosi per padre e figlio, iniziano a rapinare medici, dentisti e piccole attività commerciali. Girano gli Stati Uniti nascondendosi in squallide camere d’albergo, con la polizia sempre alle calcagna. Quando vengono arrestati, nel 1982, Vito si dice disposto a collaborare con la giustizia a patto che lui e Joey Lee vengano sistemati nella stessa cella. Il beneficio gli viene accordato.
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