Due lapidi in marmo del monumento dedicato a Giacomo Matteotti, situato sul lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma, è stata vandalizzata durante la notte tra il 20 e il 21 luglio. Sono intervenuti sul posto i carabinieri della stazione Flaminia, che hanno avviato accertamenti tecnici per risalire agli autori del gesto.
Non si tratta di un episodio isolato. Già in passato il memoriale è stato preso di mira dai vandali, nonostante la collocazione di telecamere di sorveglianza.
Il 12 gennaio 2017, una delle lapidi era stata completamente distrutta. Il monumento, collocato sullo Scalo de Pinedo — ex porto fluviale sul Tevere — era stato inaugurato nel 1974, in occasione del 50° anniversario dell’assassinio del deputato socialista per mano delle squadre fasciste. Negli anni, sono state aggiunte molte targhe commemorative.
L’allarme è scattato verso le 7 quando sono state notate due delle lapidi in marmo parzialmente interrate che erano state fatte a pezzi. In particolare una risale al 10 giugno 1999 è riportava la scritta "uccidete me ma non uccidete la mia idea" e l’altra che risaliva all’85esimo anniversario della morte di Matteotti. I resti delle targhe sono state acquisite dai carabinieri.
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli si è recato sul posto, e ha dichiarato: "Ho voluto esprimere personalmente il mio sdegno e ribadire l’impegno del Ministero della Cultura nel difendere la memoria di Giacomo Matteotti. Si tratta di un atto gravissimo che colpisce un simbolo della nostra coscienza democratica. Confido nel lavoro delle forze dell’ordine e garantisco il nostro supporto per il pronto restauro del sito".
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