“Shakespeare a colazione” di Bruce Robinson

di FabMind

“Shakespeare a colazione” di Bruce Robinson

| mercoledì 17 Mag 2017 - 21:53

Nel 1969, nel quartiere londinese di Camden Town, due giovani aspiranti attori senza lavoro condividono uno squallidissimo appartamento cercando di arrivare a fine giornata tra freddo, fame, pesanti sbronze e vari stupefacenti, con il solo sostegno finanziario del misero assegno di disoccupazione settimanale.
Sono Withnail e Marwood.
Il titolo originale del film inglese del 1987 è “Withnail and I” perché la voce narrante, quella dell’I del titolo, è di Marwood, alter ego del regista Bruce Robinson.
La storia è semi autobiografica e le vicende narrate sono quelle vissute dal regista in quel periodo.
Il tono del film è sempre tra il tragico e il grottesco con una vena poetica sottile che si insinua nella narrazione con una eccellente colonna sonora (Procol Harum, Jimi Hendrix, Beatles) e le immagini della campagna del Nord Est, in Cumbria .
E’ lì che si recano i due con una devastata ma splendida Jaguar MK2, sulle note di “All Along The Watchtower” di Jimi Hendrix: un fine settimana nel cottage dello zio di Withnail, lo zio Monty, un pingue e  ricco omosessuale single interpretato Richard Griffiths, a godersi la campagna e a rigenerarsi.
Ma la piccola vacanza si rivelerà solo un’appendice delle loro piccole tragedie quotidiane di Londra, tra le scomodità del vecchio cottage, la scontrosità della gente del posto, la pioggia e il freddo.
Il film è un piccolo capolavoro, non molto famoso in Italia ma diventato film di culto nel Regno Unito e in genere in tutto il mondo.
A rendere godibilissima questa opera prima di Bruce Robinson è la scelta narrativa di piccoli episodi tragicomici con memorabili personaggi di contorno che affiancano i due protagonisti: il già citato “zio Monty”, lo spacciatore Danny con la sua Carota di Camberwell, il suo amico “Presuming Ed”, il bruto irlandese del pub che vuole malmenarli in quanto “frocioni profumati”, il violento bracconiere del villaggio.
Il film si chiude con il ritorno a Londra: Marwood ha finalmente ottenuto una parte in una commedia e deve lasciare la città e separarsi dal suo amico.
L’ultima scena è allo zoo con Withnail ubriaco e solo sotto la pioggia che recita ai lupi in gabbia il monologo dell’Amleto nella scena con Rosencrantz e Guildenstern.
Tra le numerosissime curiosità di questo film segnalo che la figura dello zio Monty è ispirata al regista Franco Zeffirelli, che nel 1968 diresse Bruce Robinson (Benvolio) nella versione cinematografica di “Romeo e Giulietta”.
La figura di Withnail è invece ispirata a Vivian MacKerrell, attore e  amico di Bruce Robinson con il quale il regista condivise un appartamento a Camden negli anni della miseria e della disoccupazione.
Molte delle scene del film sono avvenute nella realtà: MacKerrell in una crisi di astinenza alcolica riuscì davvero ad ingerire del liquido per accendini e  in quell’occasione perse l’uso della vista per  diversi giorni.

Buona visione.

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