Se ne parla ormai da quasi due anni: tra meno di 5 mesi, esattamente dal prossimo 1° ottobre e fino al 15 aprile del 2026 potrebbe scattare il divieto di circolazione per tutte le auto diesel cosiddette Euro 5.
Lo dice il decreto del governo Meloni 121 del 2023 e riguarderà i comuni con più di 30 mila abitanti nelle regioni della pianura padana: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto.
La misura, decisa per contrastare l’inquinamento atmosferico è voluta anche in risposta alle tante procedure d’infrazione europee contro il nostro paese. Ma dall’altra parte si potrebbero fermare oltre un milione di auto immatricolate tra il 2011 e il 2015. Lo stop è previsto dalle 7 del mattino alle 18.30, la fase calda degli spostamenti di chi va a lavoro, accompagna i figli a scuola o semplicemente vuole partire per un viaggio.
Per capire quindi se anche nostra auto diesel dovrà fermarsi bisognerà consultare il libretto di circolazione alla voce V.9.
"Ce lo chiede l’Europa", si giustificano da sempre i relatori della legge. E a poco sono serviti gli interventi ad hoc contro le polveri sottili, negli ultimi anni, in continuo aumento in Pianura Padana: dagli incentivi per chi vuole sostituire i suoi euro 5 con mezzi meno inquinanti, introdotti dalla regione Lombardia, ai consigli di non correre all’aperto dell’Emilia-Romagna.
Ma intanto il governo pensa a un emendamento per fermare lo stop. "Stiamo lavorando per bloccare questa follia della commissione Von Del Leyen. È una fesseria economico-industriale" ha dichiarato il segretario della Lega e ministro dei trasporti Matteo Salvini puntando il dito contro un provvedimento che rischia di paralizzare milioni di persone. E poi aggiunge: se il consumatore non vuole l’elettrico vuol dire che a decidere deve essere il mercato".
Ma la strada non è semplice, l’obiettivo a breve termine sarebbe quello di varare una legge tampone a luglio per venire incontro ad alcune proposte fatte ora dalle regioni del nord.
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