Trump e Maduro, sfida a distanza sempre più dura, i toni fra i due si alzano all’indomani dell’annuncio del Pentagono di schierare la Uss Gerald R. Ford, la portaerei più imponente della flotta Usa, nell’area di responsabilità del Comando Sud degli Stati Uniti.

La nave è in viaggio dall’Europa dov’era schierata finora. Poco prima la Cnn aveva rivelato le intenzioni del presidente Usa, il quale starebbe valutando l’eventualità di colpire non solo le imbarcazioni del narcotraffico, ma anche i siti di produzione della cocaina in territorio venezuelano. Lo stesso Trump non avrebbe escluso la strada diplomatica per arginare il flusso di droga, che, da diversi paesi, Colombia, Bolivia e Perù, arriva negli Stati Uniti passando per il Messico. Ma al momento ha interrotto i colloqui con il presidente venezuelano Nicolas Maduro.

In un rapporto della Drug Enforcement Administration statunitense pubblicato nel marzo 2025, il Venezuela non viene citato tra i Paesi produttori di cocaina che sono invece indicati in Ecuador, Messico e nazioni dell’America Centrale. Tuttavia, l’amministrazione Trump continua a sostenere che una parte del traffico di droga passa attraverso il Venezuela e che Maduro è già stato incriminato nel 2020 con accuse federali di narcoterrorismo e associazione a delinquere per l’importazione di cocaina.

Secondo quanto rivela la Cnn, gli attacchi all’interno del Venezuela che Trump sta valutando sarebbero parte di una strategia piu’ ampia volta a indebolire Maduro.

Il presidente venezuelano ha accusato apertamente gli Usa di voler "inventare una nuova guerra", riferisce la Bbc.

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