Villa Pamphili, l’autopsia conferma: sono madre e figlia

di Furio Piccione

Villa Pamphili, l’autopsia conferma: sono madre e figlia

| martedì 10 Giu 2025 - 15:19

L’esito dell’esame del dna ha confermato il rapporto di parentela tra la donna e la bambina di pochi mesi trovate morte nel parco di Villa Pamphili, a Roma, sabato scorso: sono madre e figlia.

Intanto stanno arrivando le prime chiamate dopo la diffusione delle immagini dei tatuaggi presenti sul cadavere della donna a circa duecento metri di distanza dal corpo senza vita della figlia di pochi mesi. Sulle segnalazioni sono in corso verifiche degli investigatori della Squadra Mobile di Roma che sono al lavoro per identificare i due cadaveri e fare piena luce sulla vicenda. La polizia anche oggi è tornata nel parco per nuovi sopralluoghi e per raccogliere elementi utili alle indagini.

I due corpi, al momento, non hanno un nome. I prelievi del dna sono stati trasmessi ai laboratori della Scientifica, che dovranno confrontare i profili genetici con le banche dati. Un passaggio fondamentale per tentare di risalire all’identità, anche alla luce del fatto che l’esame dattiloscopico eseguito sulla donna non ha prodotto alcun esito: le sue impronte non sono nella banca dati delle forze di polizia. Sono state inviate all’estero per l’incrocio con la banca dati. Si ipotizza che le due vittime fossero straniere, probabilmente provenienti dalla Scandinavia o dall’Est Europa.

Delle segnalazioni arrivate in queste ore sono al momento due quelle ritenute di interesse investigativo. In particolare il racconto di una donna che afferma di avere visto, venerdì sera, un uomo con una bambina in braccio all’interno della villa e non lontano dal luogo dove poi è stata trovata. Al vaglio degli inquirenti anche la testimonianza di tre minorenni che hanno contattato il 112 fornendo, sostanzialmente, lo stesso racconto dell’altra testimone: un uomo con in braccio un fagotto nei viali del parco.

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